sabato 18 settembre 2010

I GROSSI EQUIVOCI

Terza puntata sui motivi di nullità di un matrimonio: i grossi equivoci.

Mancanza di consenso libero e ponderato: quando uno si sposa perché teme che, se non lo fa, qualcun altro (la famiglia, ecc…) potrebbe rendere la sua vita un inferno.
Ignoranza dell’essenza del matrimonio: (tenetevi forte, eppure è vero) quando uno che si sposa non sa che i bambini nascono a seguito di rapporti sessuali (caso tipico: fanciulle frigide, o cresciute in ambienti chiusi e rigidi. Eppure succede).
Errore sulla qualità della persona: pensavo fosse vergine e invece non lo era, pensavo non avesse malattie ereditarie trasmissibili, e invece le aveva. Vi sembra giusta questa causa di nullità? Non sta a me giudicare, ma se riuscite a dimostrare di avere sposato un tarocco, la Chiesa vi rimborsa.
Matrimonio carpito con l’inganno: esempio: donna che tace di non poter avere figli. Trattasi di inganno volto a contrarre il matrimonio (Lui voleva sposarsi per avere figli, diversamente non lo avrebbe fatto). La cosa taciuta deve essere taciuta effettivamente in malafede e riguardare la persona stessa, non la famiglia (quindi se qualcuno si lamenta che la moglie gli ha taciuto di avere una madre strega, non può appellarsi a questa causa!).
To be continued…..

MANCANZA DI ... TESTA

Seconda parte del sunto sulle cause di nullità di un matrimonio celebrato in chiesa: le cause imputabili ad incapacità di condurre un matrimonio.
Mancanza di sufficiente uso di ragione
Mancanza di discrezione di giudizio
Incapacità di assumere gli obblighi essenziali del matrimonio.

Ma cominciamo dall’inizio.
“Mancanza di sufficiente uso di ragione” significa che il coniuge è affetto da qualche malattia mentale che gli impedisce un pensiero lineare e che non può guarire da questa condizione. In parole povere, questa causa di nullità punta il dito contro le psicosi, la schizofrenia, i ritardi e gli arresti dello sviluppo psichico, la tossicomania, le depressioni reattive e la paranoia. Ovviamente la patologia doveva essere presente al momento del matrimonio e deve essere poi documentata da opportune perizie psichiatriche.

Più margine di manovra comportano la “mancanza di discrezione di giudizio” e l’”incapacità di assumere gli obblighi essenziali del matrimonio”, che aprono uno spiraglio per la nullità a situazioni meno nette e definite. Si parla in questo caso di qualcuno “non normale dal punto di vista psichico”, seppure non con sintomi così allarmanti. Mi spiego: il coniuge dissennato, che rende la vostra vita un inferno perché trascura totalmente i diritti e doveri matrimoniali, può ricadere in questa casistica se si dimostra che è fuori di testa a sufficienza da non avere la più pallida idea di come condurre un matrimonio. Può trattarsi di un individuo con personalità borderline, o anche, per esempio, con una immaturità patologica (sempre da documentare con visita da psichiatra).
E allora state pensando quello che credo?.... “Il mio ex marito è un bambinone mai cresciuto, un immaturo, un egocentrico patologico!!” … è questo che pensate??
Bene! Può essere che abbiate ragione! Se è vero che il matrimonio è un sacramento (e comunque un impegno) da affrontare con la dovuta responsabilità, è anche vero che di gente mai cresciuta ed egocentrica è pieno il mondo, e che un sacco di matrimoni potrebbero, per questo motivo, essere giudicati non validi!
L’incapacità di assumere gli obblighi essenziali del matrimonio è la causa di nullità su cui probabilmente si può “giocare” di più, cioè: un sacco di situazioni sono riconducibili all’immaturità del coniuge al momento delle nozze. Un Patrono Stabile con cui avevo parlato mi disse che, dal suo punto di vista, l’80% dei matrimoni celebrati sarebbe di per sé nullo perché chi si sposa non è consapevole di quello che sta facendo e del ginepraio in cui si sta andando a cacciare. Il problema, come sempre è riuscire a dimostrarlo……