lunedì 19 luglio 2010

Rispondo ad Andrea: la gabula è proprio questa. Un matrimonio è giudicato indissolubile, anche se uno dei due coniugi ne calpesta completamente il significato arrivando a tradire. Non importa che un tradimento assesti un colpo mortale ad un rapporto di coppia. Anzi, per giunta, quello tradito sarebbe pure tenuto al perdono! (Tutto ciò è fantastico).
Paradossalmente un matrimonio con tradimento incluso non rientra nella casistica della nullità SOPRATTUTTO se al momento delle nozze i due contraenti erano davvero convinti di quello che stavano facendo, e solo dopo è successo il patatrac (per momento di debolezza, per crisi esistenziale successiva alle nozze, ecc...). Due che si sono sposati in buona fede, credendo nell'indissolubilità delle loro nozze, al Sacramento, alla solennità dell'atto, difficilmente le vedranno annullate a causa del tradimento. Quando anche solo uno dei due avesse detto al vicino di casa, prima delle nozze: "Mi sposo ma se non dura si divorzia; mi sposo e vediamo per quanti anni il rapporto tiene", ha più probabilità di ottenere la fatidica dichiarazione di nullità. Quindi chi rimane più fregato di tutti?? Proprio i credenti e i praticanti.
Se invece il tradimento è avvenuto poco prima delle nozze (una storia parallela prima del matrimonio, o anche una notte brava di addio al celibato), questo evidenzia la scarsa considerazione del Sacramento e la poca serietà del contraente, quindi può essere causa di nullità.
Quindi, se pensate di farvi tradire, mi raccomando, fate in modo che sia prima del Sì!.

Nessun commento:

Posta un commento